IspirAzioni & Recensioni

 

Il nocciolo della tua personalità è l’autostima, “quanto ti piaci”.
Più ti piaci e ti rispetti, meglio farai in qualsiasi cosa tu voglia intraprendere.
Brian Tracy

 

L’AUTOSTIMA? È COME UNA TORTA

 

Per avere una buona autostima è importante conoscere noi stessi; pensa alla tua autostima come a una torta...

 

Quando prepariamo una torta, perché sia buona, equilibrata nei sapori, soffice al punto giusto, con un profumo e un aspetto invogliante, facciamo attenzione a mettere tutti gli ingredienti nella giusta quantità. Anche per “preparare” la nostra autostima ci sono alcuni ingredienti che non possono mancare, fra cui la cura di sé, la consapevolezza delle nostre qualità, l’accettazione e l’accoglienza delle proprie emozioni, i pensieri positivi, l’ironia e il coraggio.

Autostima come una torta

Per avere una buona autostima è importante prenderci del tempo per conoscere noi stessi e sapere di cosa è fatta la nostra torta, cosa ci manca, come dosare al meglio gli ingredienti e, così, anche come possiamo decorarla. Le decorazioni della torta corrispondono alla nostra apparenza; in questo senso, possiamo considerare la fiducia in noi stessi come la glassa finale. Se ciò che mostriamo agli altri non è necessariamente supportato da una base consistente e se spendiamo troppo tempo e troppi sforzi nel decorarla, il risultato finale sarà disequilibrato e inappagante per il palato.

 

Per apparire bene nonostante la nostra torta non abbia gli ingredienti giusti e supporti a fatica le decorazioni, siamo costretti a mentire a noi stessi e agli altri, a nascondere le nostre debolezze con sempre più segreti e glassa, a vivere con insicurezza e con la paura che da un momento all’altro tutti possano vedere che la nostra copertura si rompe.
Questo non ci permette di vivere bene, come invece l’essere consapevoli delle nostre aree da migliorare (ancora un po’ di zucchero o di latte, ad esempio) e anche di quelli che sono i nostri punti di forza, che solitamente sono molti e molti di più di quello che pensiamo.
A questo punto, possiamo mostrare la nostra “glassa” con la sicurezza che poggia su basi consistenti e solide. Quando si verifica questa situazione, abbiamo un’alta autostima, perché abbiamo il giusto coraggio, ci accettiamo, abbiamo pensieri positivi, sappiamo prenderci del tempo per la cura di noi stessi, sviluppiamo una sempre maggiore consapevolezza e conoscenza su di noi e su chi ci sta intorno.

 

A questo punto avremo ottenuto una sana autostima che è fatta dall’equilibrio e dall’armonia tra diversi fattori, così come la riuscita di una torta sta nel dosare in maniera sapiente i diversi ingredienti, e la fiducia in noi stessi che mostriamo sarà più che motivata! Questo è il risultato straordinario che noi coach vediamo compiersi ogni volta che accompagniamo una persona a riconoscere e ad esprimere al meglio le proprie potenzialità e i propri talenti. Perché è importante capire che ognuno di noi è una “torta” unica e speciale!

 

Dall'insicurezza all'autorealizzazione attraverso l'autostima

La maggior parte delle persone, per poter stare bene e vivere serenamente, ha la necessità di soddisfare il proprio bisogno di sicurezza. Lo capiamo osservando i loro comportamenti, ascoltandone i ragionamenti e ce lo confermano dati e ricerche a livello mondiale. Sono passati più di 50 anni da quando, nel 1954, Maslow ha scritto "Motivation and Personality" regalandoci quella che è passata alla storia della psicologia come la gerarchia dei bisogni umani, e ad oggi la maggior parte delle persone si trova appena al secondo gradino nel lungo, incessante cammino verso l’autorealizzazione.

Gerarchia dei bisogni umani - Maslow

Ma mentre negli anni ’80 e ’90 si cercava l’autorealizzazione nella dimensione lavorativa, oggi questa ricerca è diventata molto più intimistica: ha preso il nome di ricerca della felicità, e si svolge prevalentemente nella dimensione personale e relazionale.
Felicità che pensiamo di ottenere riempiendo i "vuoti" della nostra vita, rincorrendo onori e onorabilità, cose e case, apprezzamenti eapprendimenti. Tutto questo dovrebbe garantirci la tanto agognata sicurezza.
La realtà è che abbiamo mille desideri perché ci sembra sempre che ci manchi qualcosa. Non solo: i nostri desideri, più che aiutarci a trovare appagamento e significato, ci confondono ulteriormente. Ci spingono a ottenere, avere, raggiungere, arrivare. Nonostante ciò, continuiamo a restare insicuri.

 

A questo proposito, la filosofa Michela Marzano parla di "un’opacità strutturale del nostro desiderio che ci impedisce di sapere veramente quello che vogliamo". Un po’ per via delle maschere che siamo abituati ad indossare e che alla fine ci fanno perdere il contatto con chi siamo e quello che vogliamo.
Un po’ perché le domande più importanti "Che cosa desidero per me e per la mia vita più di ogni altra cosa?" "Che cosa significa volermi bene?" "In che cosa credo?" sono quelle che non ci facciamo mai e che, se per caso ce le poniamo, non sappiamo trovare loro risposte esaurienti.

 

E finalmente, arriva un momento della vita in cui abbiamo un’illuminazione e capiamo che per essere veramente felici non dobbiamo aggiungere, non dobbiamo aumentare le nostre "fonti di sicurezza esterne" ma dobbiamo cominciare a togliere: modelli ideali di perfezione e meccanismi di acquisizione, maschere e facciate, illusioni e delusioni.
Perché la felicità possa scaturire con vigore e zampillando dissetarci, c’è bisogno di eliminare tutto ciò che la sta trattenendo, oscurando e soffocando! Il bisogno di sicurezze materiali e relazionali è probabilmente uno degli ostacoli principali, perché rende il nostro cammino lento ed impacciato, insicuro e tortuoso.

Il coaching può essere un metodo prezioso per aiutarti a fare chiarezza fra i tuoi pensieri e desideri, per accompagnarti a ritrovare il tesoro di risorse che porti in te e che costituiranno la tua più importante fonte di sicurezza e di autostima, d’ora in poi!


Il fatto sorprendente è che si trovano già in tuo possesso, ma finchè non le scopri non puoi nemmeno godertele. Scoprirai quindi come utilizzarle nel modo più efficace, eliminando ciò che soffoca la tua creatività e che non ti permette di essere felice.

 

Nutri la tua mente di fiducia & realizza i tuoi obiettivi!

The Blind Side, film del 2009, racconta la storia vera di Michael, un ragazzo di colore, senza tetto, orfano del padre e separato dalla madre tossicodipendente fin da piccolo. A causa delle sue vicissitudini personali, il rendimento a scuola di Michael è scarsissimo perché non ha addirittura mai imparato a leggere.
Eppure Michael, accolto all’età di 17 anni da una famiglia benestante che generosamente gli offre ospitalità, calore e incoraggiamento, riuscirà in breve tempo ad avere risultati inaspettatamente positivi a scuola e, cosa ancora piùstraordinaria, a diventare un famoso campione di football americano.

Autostima: The Blind Side

Questa storia è esemplare perché ci fa capire che non esistono ostacoli che non possano essere superati se acquisiamo più fiducia in noi stessi e nei nostri sogni.
A volte rinunciamo ad obiettivi per noi importanti perché temiamo che ci manchi qualche componente fondamentale per poterli portare a termine: magari è la mancanza di soldi, o il fatto di non conoscere bene una lingua straniera, la paura di volare o quella della solitudine, pensare di non sapercela cavare o di non avere abbastanza conoscenze per intraprendere quello che ci sta a cuore. In altre parole, non crediamo in noi stessi e soffriamo di mancanza di autostima.

 

Michael ci fa capire che ogni nostro obiettivo o sogno può essere raggiunto a patto di:

Come coach, ho il privilegio di poter assistere e supportare tanti piccoli e grandi cambiamenti straordinari che le persone riescono ad effettuare quando trovano ilcoraggio e la motivazione per credere nei propri sogni.
Nella maggior parte dei casi, ciò che fa la differenza è quanto una persona ci crede veramente... perché questo porta a trovare il modo per superare eventuali ostacoli e delusioni. Affinché questo sia possibile, è fondamentale coltivare l’attitudine a vedere soluzioni e possibilità laddove solitamente siamo abituati a vedere le piccole e grandi difficoltà.
Come sostiene Louise Hay, "Se vogliamo una vita gioiosa, dobbiamo concepire pensieri felici; se aneliamo a una vita ricca, dobbiamo richiamare alla mente immagini di ricchezza; se desideriamo una vita colma d’amore, dobbiamo creare idee piene d’amore. Qualsiasi messaggio positivo inviamo con la mente o a parole, ci tornerà in forma simile".

 

 

Marcolina Sguotti

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